Gallerie

Urbacosmo

La Critica della seconda metà del XX secolo lo avvicina a taluni artisti in Italia (v. G.C. Argan, F. Menna, G. Grassi, A. Miele), a dire il vero Petricciuolo li aveva preceduti da pioniere. Egli precorre i tempi: fertile inventiva, dinamica travolgente, velocità delle interminabili tracce solcanti il cosmo, luce squillante delle forme cromoplastiche. Nel ritorno all'iterspaziale dell'Iterspatium Apertum, quelle tracce inarrestabili che nell'immenso si trasformano in corpi pluridimensionali aperti , soprattutto nelle opere ultime degli anni ' 90 rese più intelligibili dall'artista- riscopriamo la natura del suo grido di rivolta contro l'immobilismo e l'improvvisazione deteriorante di talune tendenze. Vivere lo spazio, con la nascita di sempre nuove visioni, è l'impegno principe dell'URBACOSMO per scoprire l'universo. L'artista si firmerà aggiungendo al cognome paterno quello di sua madre Iolanda ''Leonelli'', scomparsa negli anni novanta e alla quale ha voluto rendere omaggio.

Civiltà Precolombiane

Il Centro Studi latinoamericani di Roma invita l'artista a realizzare dei bozzetti per una Mostra sulle civiltà precolombiane. Mostra che si realizzerà alla fine degli Anni '50 presso il teatro Mediterraneo di Napoli.